60 Anni Di Aviazione AMERICANA Ad Aviano

L’inizio di una presenza stabile dell’aviazione americana in Friuli risale all’autunno del 1954, quando il 629th Air Control & Warning Squadron, proveniente da Alexandria AFB (Louisiana) insediò il comando a Campoformido (Udine). La data ufficiale è 22 novembre 1954. Compito del 629th AC&WS era la costruzione e la messa in funzione di un complesso radar di scoperta e guida caccia in grado di operare su tutto il nord-est della penisola, e l’installazione ad Aviano di un sistema di guida per l’avvicinamento ed atterraggio GCA (Ground Controlled Approach).   Aviano quale base aerea dell’aviazione americana, viene ufficialmente attivato il 15 febbraio 1955. Sull’aeroporto intitolato ai due eroi della 1° Guerra Mondiale, Capitano Maurizio Pagliano e Tenente Luigi Gori, in base agli accordi bilaterali intercorsi tra i Governi italiani ed americani, l’USAF avrebbe schierato a rotazione squadriglie di caccia-bombardieri a supporto dei compiti assegnati dalla nascente Alleanza Atlantica (NATO).   Il primo gruppo di aviogetti F-84F, con le insegne del 390th Fighter Bomber Squadron di base ad England AFB, Louisiana, atterrò il 19 dicembre 1955, dando inizio al programma di rotazione (mediamente ogni sei mesi) che avrebbe comportato la presenza continua di almeno uno squadrone di jet.   La designazione di Aviano AB (Air Base) è del 1° luglio 1957. Nella base a nord di Pordenone è definitivamente trasferito il 7227th Support Group, in precedenza attivato a Udine, e il successivo scioglimento del 629th AC&WS pone termine alla presenza americana a Campoformido.   Il 7227th SG doveva provvedere al supporto logistico, tecnico e amministrativo dei reparti USAF che si sarebbero avvicendati ad Aviano su base temporanea (TDY), garantendo l’operatività H24 dell’aeroporto e il coordinamento con l’Aeronautica Militare. In primavera-estate del 1958, un nuovo ciclo intensivo di lavori interessò l’aeroporto, riguardando l’estensione della pista alla lunghezza standard NATO di circa 3000 metri, l’adeguamento del complesso di raccordi e piazzole di sosta e la realizzazione delle strutture d’allerta Quick Reaction Alert, in cui caccia bombardieri, con relativi equipaggi e personale tecnico, avrebbero stazionato in condizioni di decollo immediato su allarme con l’intero armamento previsto. Data fine agosto 1958 l’arrivo dei primi caccia bombardieri supersonici F-100D/F Supersabre, appartenenti al 308th Tactical Fighter Squadron / 31st Tactical Fighter Wing e al 612th Tactical Fighter Squadron / 401st Tactical Fighter Wing.   Dal 1958 al 1966, l’intero ciclo di schieramenti venne garantito dagli F-100 del 31st Tactical Fighter Wing, 401st Tactical Fighter Wing, 354th Tactical Fighter Wing e 474th Tactical Fighter Wing.   Dal 66, i compiti QRA passarono ai reparti USAFE, inizialmente dotati dell’ormai anziano caccia bombardiere della North American e in seguito con il nuovo poderoso bi-reattore della McDonnell Douglas F-4 Phantom II. All’inizio degli anni 70, sempre in regime di presenza temporanea (TDY) e all’interno di esercitazioni, ri-cominciarono nuovi schieramenti di reparti appartenenti sia all’US Air Force sia alla Guardia Aerea Nazionale. Proprio nel 1976 un deployment di F-100 appartenenti alla Guardia Aerea Nazionale del South Dakota e dell’Iowa venne interrotto a causa del disastroso terremoto, che la sera del 6 maggio colpì il Friuli distruggendo completamente decine di paesi e causando quasi 1000 morti. L’Aeronautica Militare mise l’Aeroporto a disposizione del flusso di aiuti, e in tale contesto avieri di stanza ad Aviano del 40thTactical Group e della Guardia Nazionale dell’Iowa e del South Dakota, furono impiegati in opere di primo soccorso per rendere agibili vie di comunicazione interrotte da frane, allestire tendopoli e rifornire materiali di prima necessità. L’impegno americano culminò il 14 maggio con l’arrivo del Vice-Presidente degli Stati Uniti Nelson Rockefeller per un sopraluogo nelle zone terremotate. La relazione di Rockefeller portò il Governo degli Stati Uniti a stanziare un aiuto finanziario di 25 milioni di dollari a favore dei terremotati del Friuli.    Gli anni ottanta vide la comparsa di nuovi velivoli che, alternandosi all’onnipresente F-4, hanno in seguito solcato i cieli di Aviano fino la fine del secolo scorso, come il bombardiere medio F-111E, o che invece è di casa ancora oggi nella base pedemontana, come il caccia F-15 Eagle, il caccia-bombardiere F-16 Fighting Falcon.    Con la “caduta del muro di Berlino”, aspetto a maggior impatto mediatico di tutto il disfacimento del blocco sovietico, cominciò il modificarsi dell’intero scenario politico in Europa, e la struttura militare dell’USAFE non poteva essere esente da riorganizzazioni. Il ruolo fino a quel momento giocato dalla base di Aviano cominciava rapidamente a cambiare, e sul “Pagliano e Gori” cominciarono ad arrivare variegate componenti aeree, americane e NATO, destinate condurre le future operazioni aeree sulla ex Yugoslavia in progressiva dissoluzione. 

LE OPERAZIONI SUI BALCANI E LA RI-ATTIVAZIONE DEL 31st FIGHTER WING
 
Come conseguenza della Risoluzione 781 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU (UNSCR), il monitoraggio dello spazio aereo della Bosnia-Erzegovina inizia il 16 ottobre 1992. Da Aviano cominciano le missioni di sorveglianza degli AWACS della RAF, cui si aggiungono quelle dei caccia intercettori (F-15C del 36th Fighter Wing o F-16C del 52nd Fighter Wing e del 86th Fighter Wing) quando l’Alleanza Atlantica mette in atto l’Operazione Deny Flight, che recependo la UNSCR 816 del 31 marzo 1993, che bandisce anche ogni tipo di volo in quei cieli. Passati pochi mesi, causa le inadempienze delle parti in conflitto, successive Risoluzioni (UNSCR 836, 958 e 981, 10 giugno 1993) ampliano ulteriormente gli scopi delle missioni chieste alla NATO, arrivando a consentire il supporto aereo, su richiesta e sotto controllo UNPROFOR, alle forze ONU di terra messe a protezione delle aree di sicurezza a Bihac, Gorazde, Sarajevo, Srebenica, Tuzla e Zepa. La conseguenza è l’arrivo di nuove componenti aeree specializzate in compiti di appoggio tattico, bombardamento, soppressione radar e ricognizione, dell’Aviazione dei Marines dell’USAFE ed ancora dell’USAF. Altri paesi NATO si attivano, e la Spagna apre ad Aviano il Distaccamento Icaro, con velivoli EF-18A Hornet. Non è sufficiente, serve un’unità operativa permanente dotata di assetti di volo.   Il 1° aprile 1994 è una data storica, infatti viene ri-attivato il glorioso 31st Fighter Wing, e ad esso assegnati due squadroni altrettanto famosi, il 510th Fighter Squadron “Buzzards” e il 555th Fighter Squadron “Triple Nickel”, entrambi dotati di caccia bombardieri F-16C/D.   Il 29 agosto 1995, per risposta al secondo massacro al mercato di Sarajevo attribuito dalle forze serbe di Bosnia che dal 1992 assediavano la città, è lanciata un’offensiva aerea (Operazione Deliberate Force) di attacchi mirati contro tale fazione, che dura 23 giorni e costringe i contendenti a tornare al tavolo della trattative, per ricominciare il percorso democratico mantenendo negli anni successivi la pace nella nascente Repubblica di Bosnia ed Erzegovina.   Purtroppo un altro fronte nel teatro balcanico si stava aprendo in Kosovo. La situazione precipita agli inizi del 1999, tanto che il 24 marzo contro la Serbia scatta l’Operazione Allied Force. Con il 31st Air Expeditionary Wing già attivato dal 19 febbraio, gli assetti aerei basati ad Aviano sostennero 78 giorni ed altrettante notti di campagna aerea, coinvolgendo fino a 200 aerei e 4000 persone tra effettivi del 31st Fighter Wing e personale in TDY. A Operazione Allied Force conclusa tutte le unità temporaneamente basate, sono ritirate da Aviano, e solo gli F-16 del 510th FS e del 555th FS continuano a condurre operazioni a sostegno degli sforzi della NATO nel garantire la “no-fly” zone sul Kosovo ed eventuale supporto alle truppe di terra, sempre a guida NATO (KFOR). I voli cessano del tutto nel 2005.   La missione del 31st Fighter Wing è schierare propri assetti aerei da combattimento e di supporto in qualsiasi parte del mondo, al fine di adempiere agli obiettivi degli Stati Uniti e della NATO.   Ad Aviano il 31st Fighter Wing è composto da 4 unità: un Gruppo Operazioni, un Gruppo Manutenzione, un Gruppo Medico e un Gruppo di Supporto. Il Gruppo Operazioni è formato dalle due unità di volo, 510th Fighter Squadron “Buzzards” e 555th Fighter Squadron “Triple Nickel”, e da quella di supporto operazioni, 31st Operations Support Squadron. I due squadroni sono dotati di caccia bombardieri multiruolo Lockheed-Martin F-16C/D Fighting Falcon e, quelli di uno o dell’altro squadrone, si distinguono da una striscia colorata alla sommità della coda: viola per il 510th FS e verde per il 555th FS   La posizione privilegiata a sud delle Alpi ha consentito al 31st Fighter Wing di essere sempre in prima linea, in tutte le operazioni condotte nei Balcani e nel nord Africa.   Deny Flight, Deliberate Force, Deliberate Guard, Allied Force sono alcune di queste operazioni internazionali cui il 31st Fighter Wing ha partecipato, sempre autorizzate da Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e/o attuate in contesto NATO.   Dal 2000 in poi, i comandi superiori hanno assegnato al 31st Fighter Wing compiti che hanno portato le proprie componenti di volo e non, anche lontano dall’Europa, inquadrate negli Air Expeditionary Wing di supporto alle Operazioni Southern Watch in Kuwait, Iraqi Freedom in Iraq, Enduring Freedom in Afghanistan.   Anche nel 2011, Aviano AB e il 31st Fighter Wing hanno giocato un ruolo di primo piano nell’Operazione Odyssey Dawn, in Libia, attuata in seguito alla Risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e successivamente denominata Unified Protector in contesto NATO.   Oggi il 31st Fighter Wing mantiene il massimo grado di prontezza operativa attraverso il continuo addestramento e miglioramento delle capacità e modalità d’impiego del mezzo aereo, come dimostrato recentemente quando il team  Aviano  ha prontamente risposto alla chiamata, schierando componenti aeree e personale nelle basi in Polonia, a dimostrazione di quanto saldi sono i rapporti tra i partner della NATO.
 
Da sempre il 31st Fighter Wing esegue la propria missione ed adempie al proprio motto “RETURN WITH HONOR”. 
 
Renzo Del Bianco

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