Distaccamento Aeroportuale Centro di Sopravvivenza Dobbiaco

Team AAFG: “Missione Dobbiaco”

28 Luglio 2022

Scopo della missione: approfondire la conoscenza del Distaccamento Aeroportuale di Dobbiaco, incontrare i futuri piloti, provenienti dal 60° Stormo di Guidonia (Roma) e far conoscere al pubblico le realtà meno conosciute ma indispensabili alla formazione dei piloti dell’Aeronautica Militare Italiana.

Distaccamento Aeroportuale (dell’Aeronautica Militare) di Dobbiaco, giunti di buon mattino, in auto nelle vicinanze dell’aeroporto, scorgiamo già un aliante librarsi in volo. E’ il segnale evidente che siamo arrivati nel posto giusto. Contattiamo telefonicamente il Ten. Col. De Luca, con il quale abbiamo coordinato la “missione”, pochi minuti dopo viene a prelevarci personalmente all’entrata dell’aeroporto, ci chiede di seguirlo e veniamo condotti dal Comandante del Distaccamento, il Ten. Col. Alfonsi, che ci accoglie cordialmente nel suo ufficio.
Assieme al Ten. Col. De Luca ed al Comandante del 60° Stormo, Col. Trebisonda, che nel frattempo ci ha raggiunti, veniamo istruiti sullo svolgimento dell’attività della mattinata che passeremo a stretto contatto degli aspiranti piloti dell’Accademia Aeronautica, qui dislocati per un breve periodo con voli di ambientamento montano con l’aliante Grob G-103 Twin Astir biposto, uno dei velivoli a vela in dotazione al 60° Stormo, giunto da Guidonia, assieme ad uno di riserva, negli appositi contenitori adatti al traino via strada.
Veniamo così accompagnati presso la pista in erba per iniziare il nostro “lavoro” ed incontriamo gli aspiranti giovani piloti, 10 ragazzi e 2 ragazze del Corso Borea VI, che a turno, dotati di paracadute individuale, salgono nel posto anteriore nell’abitacolo dell’aliante, con già a bordo, nel posto posteriore l’Istruttore Pilota.
La pista in erba in uso prima di essere utilizzata viene “rullata” per compattare la consistenza del terreno ad inizio stagione, a cura del 3° Stormo di Verona-Villafranca.
Il tutto funziona così ed è altamente coreografico: lancio dell’aliante G-103 Twin Astir con l’ausilio del verricello (the winch) chiamato Sky Launch Evo 2, con una corta corsa di decollo contro vento, rapida cabrata di pochi secondi per sfruttare le eventuali correnti termiche ascensionali, sgancio automatico ad una quota stabilita,facilitata dal disegno del gancio, recupero della fune in nylon, tramite un piccolo paracadute che lo riaccompagna a terra, volo di alcuni minuti nelle vicinanze del campo volo, con magari una puntatina sul lago di Dobbiaco e sul Campanile, atterraggio a favore di vento con direzione opposta a quella di decollo, arrivo a inizio pista e rimessa in direzione di decollo con un giro di 180 gradi mediante lo ausilio degli specialisti e degli aspiranti piloti, che si prodigano in un balletto attorno al velivolo, dove ognuno ha un compito specifico, chi si posa sul muso per alzare la coda, chi alza l’ala da terra, cambio dello aspirante pilota di turno, che, di norma, ha quattro voli giornalieri a disposizione e la rotazione a turno dell’Istruttore Pilota. Nel frattempo viene recuperato e riposizionato il cavo di traino in uso, più quello di riserva, tramite l’ausilio di una Land Rover “Defender” a cura degli specialisti, riaggancio del cavo di traino all’aliante, coordinamento con l’operatore al verricello, nello Sky Launch, che è uno degli istruttori abilitati e abilitati lo sono tutti, che a turno svolgono questa mansione per il decollo assistito, nuovo lancio con l’ausilio di uno specialista o aspirante pilota che tiene l’ala alta da terra e che permette all’aliante di essere livellato e la procedura si ripete fino a quando tutti gli aspiranti piloti hanno eseguito i voli a loro assegnati.
Lo spettacolo è unico e affascinante, perché il librarsi in volo con questa modalità è caratteristico e peculiare.
Tutto quanto sopra descritto e’ stato di fatto realizzato grazie al cameratismo e affiatamento che si e’ instaurato tra gli aspiranti piloti, che con il loro ausilio, assieme agli specialisti, hanno consentito lo svolgimento delle missioni.
Il nostro accompagnatore, Ten. Col. De Luca, ci ha facilitati non poco nei vari spostamenti all’interno del sedime aeroportuale, incominciando dall’hangar del Distaccamento Aeronautica Militare, spostandoci poi in entrambe le testate pista, lato 10 dove si svolgevano le attività, lato 28 dove era posizionato il verricello e lungo la pista, evitando accuratamente di non interferire assolutamente con le attività di volo.
Durante la mattinata abbiamo avuto modo di conversare sulle attività di volo in generale svolte dal 60° Stormo ed abbiamo così appreso che il Ten. Col. De Luca ha contribuito a redarre e sperimentare assieme ad altri colleghi, le procedure del volo a vela con l’ausilio del verricello per l’Aeronautica Militare, in collaborazione con la storica scuola di Pavullo nel Frignano, fondata nel lontano 1927.
Per i più attenti, negli stemmi in stoffa del Gruppo Volo a Vela e Advanced Glider Team, il vecchio acronimo Centro Volo a Vela (CVV), con la costituzione del 60° Stormo, è diventato significativamente Chi Vola Vale!
Abbiamo avuto la gradita opportunità di rivolgere alcune domande ad un paio di aspiranti piloti e al Comandante del 60° Stormo, Col. Trebisonda, giunto a Dobbiaco per dar manforte agli istruttori, compiendo egli stesso una sessione di voli.

Borsato Pietro e Bianchetti Paolo
con la collaborazione di Marzotto Adriano e Marchetti Valter.

Il Ten.Col  De Luca            (Coordinatore addestramento allievi)

           Il Col. Trebisonda              (Comandante del 60° Stormo)

    e il Ten. Col. Alfonsi         (Comandante del Distaccamento)

Contenitore aliante adatto

 al traino via strada

aliante Grob G-103 Twin Astir

Gli aspiranti giovani piloti

Corso Borea VI

Sky Launch Evo 2

Paracadute recupero cavo in caduta

Land Rover “Defender” recupero cavo

Stemma 60° Stormo

Stemma Advanced Glider Team

Stemma Gruppo Volo a Vela

Galleria foto attività con aliante

Galleria foto Lancio e volo aliante



Breve intervista al Comandante del 60° Stormo, Colonnello Giovanni Trebisonda


Domanda: Quali sono i compiti istituzionali dello Stormo ed i mezzi in dotazione?

Risposta: I compiti istituzionali del 60° Stormo sono in primis quello di garantire l’addestramento alla formazione del volo a vela agli allievi dell’Accademia Aeronautica e della Scuola militare Giulio Douhet, anche perché come attività di volo a vela noi siamo l’unico Stormo dell’Aeronautica che ha queste capacità, dopodichè facciamo attività di volo minima per il personale che insiste nell’area romana, sia con l’S-208 sia con l’MB-339, quando disponibile, corsi di cultura aeronautica con il 208 che sono una delle attività che noi facciamo su mandato dello Stato Maggiore Aeronautica, in particolare del 5° Reparto, proprio di promozione della cultura aeronautica nei confronti dei ragazzi dell’ultimo triennio delle scuole superiori, in maniera tale da avvicinarli al mondo dell’Aeronautica Militare e al mondo del volo più in generale, facendogli capire che l’approccio al volo non è qualcosa di semplice ed immediato ma che richiede tanta preparazione, professionalità e dedizione, quello è il messaggio che noi cerchiamo di passare in tutte queste attività e lo facciamo annualmente, tranne ovviamente la pausa dovuta al Covid, però abbiamo ripreso e circa cinque città all’anno, scelte dallo Stato Maggiore, vengono toccate dai corsi di cultura aeronautica, contestualmente diamo supporto, come Stormo, agli altri enti che sono coubicati sullo stesso sedime aeroportuale, ci sono altri quattro enti, due del Comando Scuole tra cui la Scuola di aerocooperazione e il Centro di selezione dell’Aeronautica Militare e due enti del Comando Logistico. A favore della Scuola di aerocooperazione noi facciamo anche supporto con nostro personale qualificato, sia come istruttori ai simulatori per i corsi JTAC, così come pure per l’attività di volo sia con il 208 nella fase basica che con il 339 nella fase avanzata, quindi facciamo attività di CAS a loro supporto, questi sono i compiti istituzionali del 60° Stormo.


Domanda: L’iter formativo che comprende il volo a vela che importanza ha?
Risposta: Ha un’importanza fondamentale in quello che noi consideriamo il mantenimento dell’airmenship, proprio perché le caratteristiche dell’aliante sono tali per cui l’allievo che vola su di esso, il navigante, il futuro pilota militare non deve tanto concentrarsi sulla conoscenza e sull’utilizzo della strumentazione, che come avete potuto vedere è minimale, è soltanto il basico per la condotta del volo e quindi può maggiormente concentrarsi proprio sulla condotta coordinata del volo e capire come gli elementi esterni e la fisica influiscono sul volo stesso, ovviamente questo gli consente di guardarsi intorno, capire come il velivolo reagisce ai suoi input e anche agli elementi esterni e quindi deve fare delle considerazioni, anche perché quello che ho imparato e che cerco di trasmettere agli allievi da istruttore, che l’aliante può essere semplice però non perdona perché è “one shot for everything”, una volta che si imposta male una cosa non è come per gli aeroplani a motore, si dà motore e si corregge oppure ho impostato male l’atterraggio lo rifaccio, no quello è, ormai sto scendendo, devo farlo e lo devo fare nella maniera più “safe” possibile.

Domanda: Da quali linee di volo provengono i piloti del 60° Stormo?
Risposta: Provengono da varie linee volo, la maggior parte che abbiamo adesso è personale che proviene da linee ad ala rotante o fissa convenzionale, abbiamo anche istruttori che hanno fatto attività di volo su jet, alcuni ex istruttori o presso le scuole italiane a Lecce o presso le scuole estere in America, normalmente il Comandante è sempre proveniente dalla linea Aerotattica.

Domanda: Lei Comandante da quale linea di volo proviene?
Risposta: Io ho volato il Tornado, istruttore a Lecce, istruttore in America, a Sheppard su T-38.

Grazie Comandante, è stato un piacere veramente.
E’ stato un piacere anche per me, grazie spero che sia stata una “visita” proficua.



Intervista agli Allievi (Andrea e Luca) volo a vela Dobbiaco:


Domanda: com’è l’esperienza di volo a vela in montagna e a Guidonia?
Risposta: Cominciamo da Guidonia, essendo una base addestrativa, quindi alla fine di tutto c’è un brevetto da conseguire, è leggermente più stressante per noi anche se è un’attività molto tranquilla che dopo un anno d’Accademia, ci fa respirare di nuovo un po’ la parte operativa e soprattutto poi la gioia della solista, dopo averla fatta con l’SF-260, quello forse è uno dei momenti più belli dopo tutto il primo anno di Accademia. Dobbiaco invece è totalmente un’altra esperienza, sicuramente più tranquilla di Guidonia, ma volare a volte sul lago a volte sul campanile comunque è bello, bellissimo!


Domanda: A che punto siete voi dell’iter formativo?
Risposta: Noi siamo alla fine del secondo anno di Accademia, ad ottobre prenderemo i gradi di aspiranti, quindi siamo circa a metà dell’intero percorso accademico, dal punto di vista volativo invece terminato Dobbiaco, continueremo con l’aliante nei week end, durante l’anno accademico, per poi tornare di nuovo a Latina sull’SF-260 e iniziare le prime fasi di volo per il brevetto di pilota militare.

Domanda: Nel prossimo futuro quali aspettative volative vi aspettano?
Risposta: Come detto prima, torneremo, fine terzo anno e fine quarto anno a Latina sull’SF-260, poi verremo mandati alle scuole di volo, al quinto anno tra l’America, a Sheppard, dove voleremo su T6 Texan II, o a Galatina (Lecce), dove voleremo su MB-339A, una volta terminata la fase 2 su uno di questi aeroplani, in base all’assegnazione, si continueranno le scuole di volo sulle varie macchine addestrative.

Domanda: Quante missione effettuate a Guidonia e qui a Dobbiaco per ottenere il brevetto?
Risposta: A Guidonia il brevetto è composto da due blocchi, il primo blocco è composto da 8 missioni il secondo da 4, poi c’è l’esame da solista, Dobbiaco invece si compone sempre su due blocchi, non c’è un brevetto perché si consegue già a Guidonia, un primo blocco da 12 missioni e un secondo da 8, non è comunque obbligatorio arrivare ad effettuare tutte 20 le missioni.

Domanda: Voi effettuate missioni con istruttore e da solisti?
Risposta: Qui a Dobbiaco soltanto con istruttore, invece a Guidonia, dopo l’esame c’è la missione da solista, c’è anche una seconda missione da solista, non obbligatoria, che molti riescono a fare, in base al meteo e altre variabili.

Domanda: Alla fine del corso qui a Dobbiaco, riceverete l’abilitazione al volo su aliante?
Risposta: Sì, abilitazione, ma già a Guidonia, dopo l’esame ed il volo da solista si è abilitati al volo su aliante.

Domanda: In cosa consiste la missione tipo, a Guidonia e qui a Dobbiaco?
Risposta: A Guidonia bisogna familiarizzare con la macchina, quindi le missioni sono più lunghe di quelle svolte qui a Dobbiaco in quanto si utilizza il traino, quindi avendo il traino si riesce a sganciare a quote superiori e quindi restare in volo più tempo e provare le diverse manovre, appunto per familiarizzare con la macchina, qui a Dobbiaco invece utilizzando il verricello, il winch, sganciamo a quote sicuramente inferiori quindi impariamo a gestire effettivamente l’energia dell’aeroplano e gestire poi l’intera missione.


Grazie e in bocca al lupo!



Distaccamento Aeroportuale di Dobbiaco


MISSION
Garantire il supporto ai Corsi di Sopravvivenza in montagna (Sicurezza Volo) e ai reparti in addestramento.
Effettuare senza soluzione di continuità, la rilevazione dei parametri metereologici al suolo agli orari e con le modalità stabilite.
Sostenere le attività di protezione sociale a favore degli appartenenti alle Forze Armate ed ai loro famigliari.

STORIA
L’aeroporto di Dobbiaco ( in tedesco Flughafen Toblach ) è un’ impianto situato nella zona sud del paese di Dobbiaco in Alto Adige.
L’ aeroporto in se è stato preso in consegna nel 1956 dalla “Sezione Aerei Leggeri” della Brigata Alpina Tridentina (dal 1963 “Reparto Aerei Leggeri) e successivamente nel 1957 anche dal SAL del 2° Reggimento Artiglieria da Montagna. Con l’accentramento dei reparti presso l’aeroporto San Giacomo di Bolzano, a Dobbiaco la struttura aeroportuale fu utilizzata solo per i rischieramenti del 4° Raggruppamento ALE “Altair”. Nella pista furono effettuati addestramenti per i piloti, in modo tale da renderli capaci a operare sulla neve con gli IMAM Ro.41 dotati di sci e sui Breda Ba.25, di cui a Dobbiaco ve ne erano dislocati 3. Negli anni cinquanta era possibile seguire corsi per istruttori di volo a vela ed un corso per il conseguimento di brevetti “C”. Fu proprio durante uno di questi esami che morì il Sergente Pilota Dante Vecchi, medaglia di Bronzo al Valor Militare (*).
Le vicende storiche del Distaccamento Aeroportuale di Dobbiaco (BZ) hanno radici nei primi del 900. Già durante la 1^ Guerra Mondiale risulta infatti l’esistenza sia di una pista, che figurava come “Aeroporto di appoggio per le truppe Austriache”, sia della struttura logistica denominata “Villa Irma”. Durante gli anni ’30 il campo di aviazione fu considerato e denominato “Aeroporto di fortuna” dedito per lo più ad atterraggi non programmati.
Il 21 Ottobre 1938 il Ministro dell’Aeronautica approvò, ai fini dichiarativi della pubblica utilità, il progetto di massima per la costruzione del Campo di Aviazione di Dobbiaco; nel contempo furono designati i beni immobili da espropriare per realizzare l’opera. Nello stesso periodo, sul sedime del Campo di Aviazione era presente una Stazione Metereologica facente parte della rete di Assistenza alla Navigazione Aerea. Originariamente l’osservatorio fungeva anche da Stazione Radio ricetrasmittente e da punto di assistenza al volo in quanto posizionato all’interno del sedime militare.
Il 12 Dicembre 1946, su disposizione dell’allora Ispettorato delle Telecomunicazioni ed Assistenza al Volo (ITAV), venne infatti costituito ufficialmente l’Osservatorio Meteorologico di Dobbiaco con il compito di fornire le informazioni metereologiche sia alla rete nazionale che in fase di pianificazione delle attività di volo dell’aerocampo.
Per quanto riguarda il supporto logistico in quel periodo, presso il comprensorio, funzionava solo la mensa in quanto le poche stanze disponibili erano destinate alla rappresentanza. Il personale trovava così sistemazione con i propri mezzi nelle varie case di contadini o nelle modeste pensioni che esistevano nello allora villaggio alpino di Dobbiaco.
Negli anni 1950 e 1951 ebbero inizio veri turni di riposo. Il personale veniva sistemato, per il vitto e lo alloggio, in alberghi della zona, affittati appositamente dall’Amministrazione.
Dal 1956 al 1977 fu costituito il Distaccamento Aeroportuale Straordinario, attivato appositamente durante il periodo delle attività dell’Opera Nazionale Figli Aviatori (O.N.F.A.), di soggiorno e dei corsi di sopravvivenza, al fine di migliorarne il supporto logistico-amministrativo.
Nel frattempo, negli anni ’60, l’Ing Enrico Mattei, imprenditore e fondatore dell’ENI, che prediligeva ed utilizzava spesso le piste erbose del campo di volo, incoraggiò la costruzione delle opere in muratura attualmente esistenti.
Dal 1977 al 1984, pur continuando le attività dell’O.N.F.A. che si conclusero definitivamente nel 1979, il Distaccamento Aeroportuale mutò la sua denominazione assumendo, nel 1984, la caratteristica di Ordinario.
L’attività addestrativa di volo rivolta al giovane personale del ruolo navigante per le attività di volo a vela venne mantenuta sull’aerocampo fino al 1989.
Dal 2011 il Teleposto meteo è tornato alle dipendenze del Distaccamento Aeroportuale. Il servizio espletato dall’osservatorio rientra fra quelli di una stazione di prima classe; l’attività di rilevazione dati risulta essere particolarmente rilevante per la singolarità del sito e per le basse temperature raggiunte nei periodi invernali.
(*) Motivazione della MBVM: “Pilota da caccia aggressivo ed entusiasta in numerose azioni di guerra contro obbiettivi nemici fortemente difesi, dava prova di audacia e sprezzo del pericolo. Colpito ed obbligato ad atterrare fuori dal territorio nazionale rientrava in squadriglia e riprendeva i voli collaborando efficacemente alle brillanti affermazioni del proprio reparto”. Cielo dei Balcani, 21 Ottobre 1944 - 6 Aprile 1945.

             Stemma Distaccamento Aeroportuale               Centro di sopravvivenza Dobbiaco

Targa Ufficio del Comandante

Il Gate Guardian  FIAT G46-4B



Aliante Grob G103 Twin Astir II 


E' un aliante da addestramento biposto ad ala media prodotto dall'azienda tedesca Grob Aircraft e utilizzato, tra l’altro, nell’ambito dell’attività istruzionale degli allievi dell’Accademia Aeronautica. 
Caratteristiche tecniche:
Apertura alare: 17,5 m - lunghezza: 8,18 m - altezza: 1,3 m - peso massimo al decollo: 650 kg - equipaggio: 1/2 piloti - velocità massima: 135 kts

Si ringraziano per la fattiva collaborazione, disponibiltà e professionalità

 il Ten. Col. Alessandro Alfonsi , Il Col. Giovanni Trebisonda , il Ten. Col. Roberto De Luca ed il Magg. Stefano D’Imperia.


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Link Ufficiale del 60° Stormo:
https://www.aeronautica.difesa.it/organizzazione/REPARTI/addestrativi/Pagine/60stormo.aspx